domenica 15 luglio 2012

Scuola e astronomia

Ammetto che possa apparire quasi un ritornello retorico, ma anche, se non soprattutto, in tempi di spending review e di esigenza di tornare a spendere meno di quanto si produce, un Paese che non sa investire in formazione, oltre che ricerca ed innovazione, non ha futuro.

E nonostante taglia dissennati e non-tagli dove invece sarebbero stati più che doverosi, mancanza di meritocrazia e di incentivi, più attenzione alle garanzie che doveri, la scuola italiana pare ancora saper offrire, almeno occasionalmente, delle chicche di reale eccellenza.

Ho già accennato su queste "pagine" al Giornale della Società Astronomica Italiana, la SAIt. Effettivamente ignoro se si tratti di una pubblicazione acquistabile, per esempio, in edicola o se è riservata ai soli soci. Non so insomma quanto possa essere diffusa. Mi pare però che si tratti di una pubblicazione che accanto all'oggettivo interesse degli astronomi di professione ne aggiunga un altro, anche superiore, per gli appassionati e, in generale, per tutte le persone che pensano che l'istruzione e l'educazione alla conoscenza siano un valore. Verrebbe da dire che consiglierei l'abbonamento a tutte le scuole superiori italiane, se non sapessi che in molti casi dovrebbero essere gli stessi professori a pagarlo.

Comunque, tornando a noi, sull'ultimo numero, quello di Giugno 2012, compare un interessante articolo su un'esperienza didattica proposta e realizzata a Reggio Calabria intitolata: "Il Mediterraneo e le due molte storie. Sulla rotta di Omero". L'autore è Angela Misiano, responsabile scientifico del Planetario Pytagoras di Reggio Calabria e insegnante di scienze alle scuole superiori.

Di cosa si tratta? L'idea, nella sua semplicità, mi pare geniale. Densa di ricadute, di fascino, e legata a filo doppio con la realtà locale di Reggio, città mediterranea di antica nobiltà. In pratica il progetto vede la complementarietà degli insegnanti di scienze, di discipline umanistiche, in questo caso Dina Laganà, e di lingua inglese, Silvana Comi, tutti del Liceo Scientifico "Leonardo da Vinci" di Reggio Calabria. E prevede, tramite una lettura critica dell'Odissea, il cercare di ricostruire il viaggio di Ulisse facendo uso di conoscenze storiche, filologiche, astronomiche, di navigazione, dei venti, ecc. Il testo omerico infatti è in realtà moto ricco di informazioni riguardo al viaggio di Ulisse, e basandosi su fonti solide e verifiche continue tramite simulazioni del cielo nel periodo presumibile del viaggio (ottenute tramite un normale simulatore disponibile per pressoché ogni PC). La ricchezza dell'esperienza didattica che ne risulta, grazie senza dubbio alla competenza ed entusiasmo dei dicenti coinvolti è impressionante, specialmente per studenti calabresi che hanno la possibilità di "localizzare" nel loro territorio parte delle osservazioni. Non ho possibilità di discuterne pienamente qui, e rimando gli interessati al numero citato del Giornale della SAIt. Ma dubito che non si possa sentire quasi un po' d'invidia pensando magari ai nostri sonnacchiosi trascorsi liceali di, ahimè, ormai molti anni fa!

Rimane però suggestivo, anche senza cadere in continui stereotipi, vedere quale inventiva e capacità di innovazione abbia la nostra scuola anche in realtà certamente non esemplari quali quelle del mezzogiorno d'Italia fra criminalità organizzata, lavoro inesistente, e prospettive raramente migliori di una veloce emigrazione. Peccato che la professionalità di questi docenti dubito possa essere pienamente valorizzata nell'attuale panorama legislativo.

Di esempi come questi ne esistono senz'altro molti altri. Nel lecchese, territorio di elezione della sede di Merate dell'Osservatorio Astronomico di Brera / INAF, esistono diverse associazioni che, spesso in collaborazione con astronomi professionisti, propongono a scuole di vario grado esperienze didattiche probabilmente non così ricche di fascino storico ma non per questo meno di valore. E lo stesso accade a Roma da parte di molti colleghi dell'osservatorio della capitale. E chissà in quante altre realtà a me sconosciute.

Non so, in tempi di spread che esplode, parametri economici deprimenti, valutazioni di agenzie da "si salvi chi può", viene magari da pensare che fino a che c'è chi crede in questa sgangherata Italia che "fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude ed canoscenza" forse un poco di speranza ancora c'è.


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